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L'impatto della fluorescenza sul valore dei diamanti

L'impatto della fluorescenza sul valore dei diamanti

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Quando parliamo di valutazione del valore di un diamante siamo soliti imbatterci nel sistema di classificazione che fa riferimento alle cosiddette “4 c del diamante”: il carato, la purezza (clarity), il taglio (cut) e il colore. In realtà esiste anche una “quinta c”, più nota e conosciuta come fluorescenza del diamante: si tratta in estrema sintesi di quella luce che i diamanti emettono una volta che vengono esposti a raggi ultravioletti, non visibili al nudo occhio umano, e che permane fintanto che il diamante stesso rimane soggetto a tale fonte di luce. Solitamente la fluorescenza indica la forza con cui un diamante reagisce all'onda ultravioletta, elemento fondante della luce del giorno. Per essere più specifici, un numero non superiore al 25% dei diamanti analizzati dal G.I.A. (Gemological Institute of America) negli ultimi dieci anni ha qualche segno di fluorescenza e comunque sia meno del 10% di questi presenta una fluorescenza in grado di impattare o incidere sulla resa estetica (e il 95% di questi ultimi possiedono una forte colorazione blu). Tuttavia la fluorescenza può risultare uno strumento molto efficace in virtù della determinazione del valore commerciale della pietra stessa.

Partiamo con l'esporre qual è la scala di fluorescenza di riferimento. I diversi gradi di fluorescenza si possono suddividere in:

  • Nulla
  • Debole
  • Media
  • Forte
  • Molto forte

Ma può la fluorescenza andare ad intaccare la composizione strutturale o estetica del diamante stesso? La risposta è negativa in quanto è stato ampiamente dimostrato come l'integrità strutturale di un diamante che presenta fluorescenza è del tutto equiparabile ad un altro che non ha alcuna reazione ai raggi UV. Allo stesso tempo l'aspetto stesso dei diamanti risulta inalterato, nella stragrande maggioranza dei casi. In rarissime eccezioni, stiamo parlando dello 0,2% dei casi in cui diamanti possiedono una fluorescenza elevatissima, l'aspetto può risultare più nebuloso ed oleoso e il colore meno vivace. Ma niente di tutto ciò va comunque ad indebolire la struttura portante del diamante. Ad onor del vero l'aspetto su cui può avere una ricaduta negativa è la quotazione e il valore di mercato del diamante. Come già ampiamente detto la fluorescenza non è tecnicamente da considerarsi come un difetto, poiché non compromette la solidità del diamante. Tuttavia c'è da riconoscere come i diamanti prestigiosi e che trovano un agile piazzamento a livello di mercato non presentino tracce di fluorescenza il più delle volte. I diamanti con fluorescenza, seppur a livello estetico appetibili e comparabili a quelli di investimento, hanno decisamente un valore commerciale più basso.

I gradi di fluorescenza del diamante

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